Quando il Vento Canta tra le Foglie: Piccoli Incantesimi d’Autunno
- Vamy

- 15 set
- Tempo di lettura: 3 min

Si dice che in certe mattine d’autunno, quando la nebbia abbraccia i campi e il vento canta tra gli alberi, la magia torni a camminare tra noi. Non quell’impegnativa magia dei libri, ma quella sottile, nascosta negli angoli dimenticati del mondo, pronta a svelarsi a chi sa guardare. Ed è proprio in questo istante che ci si ferma. Per pensare, riflettere su ciò che è stato, o semplicemente stare. Siete mai stati fermi e basta? L’autunno porta con sé questo senso di consapevolezza: stare semplicemente ad ascoltare, rimanere, per respirare, sentire i profumi. Le foglie si lasciano andare, gli alberi si lasciano accarezzare dal vento già fresco, ogni angolo del nostro mondo ci parla di autenticità. Le foglie scricchiolano sotto i passi e l’aria porta con sé il profumo di terra umida e legno bruciato. C’è un piccolo bosco nascosto, dove il sole autunnale filtra tra i rami come polvere dorata… e se chiudi gli occhi, puoi quasi sentire i sussurri delle vecchie streghe che camminarono qui prima di noi.
Mabon, il tempo dell’equinozio d’autunno, era celebrato molto prima che gli uomini segnassero i giorni sui calendari. Si dice che in quei giorni, quando il sole e la notte danzano in perfetto equilibrio, il mondo intero sospiri e si prepari a riposare. Gli antichi raccontano che le fate e gli spiriti del bosco camminassero tra i mortali, lasciando piccoli segni tra le foglie cadute: bacche rosse, ghiande lucenti, funghi come piccole lanterne dimenticate. Era il momento in cui si ringraziava la terra per il raccolto, per i frutti che ci avevano nutrito, e in cui si offriva qualcosa in cambio, anche solo un pensiero gentile rivolto al bosco e agli antenati.

Questo tempo arriva piano, come un mantello che scende per scaldare le notti che si raffreddano giorno per giorno. In queste notti possiamo sentire il canto del gufo, che ci accompagna nella parte oscura dell’anno. Possiamo notare le impronte di una volpe, che cammina lenta cambiando il suo manto arancio. Possiamo vedere le corse sfrenate degli scoiattoli, che raccolgono le ghiande per nasconderle nella tana ricavata da una vecchia quercia. La frase che mi viene in mente ogni volta che l’autunno si inoltra gentilmente nel mio cuore, è proprio: sii ghianda. Torna alla terra, torna alle radici. Abbi il coraggio di rinascere, di tornare in superficie. Ora tutti i desideri sono lì, in attesa di una ripulita. Ed ognuno di esso va rispolverato ed appeso ad asciugare. Vedrai che presto i tuoi intenti profumeranno di sogni realizzati.
Se hai voglia di sentire l’energia di Mabon, prova a fare come facevano le donne e gli uomini di un tempo: raccogli qualche foglia dorata o una piccola mela, e portala a casa come piccolo tesoro. Accendi una candela, e siediti a guardare la luce tremolare far innalzare piccole ombre. Pensa a ciò per cui sei grat☽, alle tue piccole vittorie e ai frutti della tua vita, e ringrazia, a voce alta o nel silenzio del cuore. Puoi anche passeggiare tra gli alberi, sentire la rugiada sulle mani e immaginare che stai raccogliendo frammenti di magia caduti dal cielo.
In questo periodo, gli antichi facevano banchetti semplici ma ricchi di significato: pane, frutta secca, mele e uva, tutto ciò che la terra aveva donato. Non serve preparare una grande tavola per sentire l’energia di Mabon: basta prendere un piccolo cesto di frutti d’autunno, sedersi accanto a una finestra e assaporarli come se fossero doni preziosi. Ogni boccone diventa un piccolo incantesimo, un ringraziamento silenzioso alla terra che ci sostiene.

Osserva il mondo con uno sguardo diverso, cerca intorno a te la magia, trasforma ogni gesto in un incantesimo. Osserva il sole che scende piano, le giornate che si accorciano, la luce che cede il posto ad un’oscurità rassicurante, intima, comoda. Puoi preparare un piccolo cerchio con sale, terra o cannella, ponendo nel centro una candela arancione e un cristallo chiaro. Chiudi gli occhi, inspira profondamente e immagina ciò che desideri già realizzato. Visualizza e manifesta, espandendoti con tutta l’energia che l’equinozio è pronto a donarti. Con un bastoncino o un rametto, traccia simboli legati al tuo intento nella polvere attorno alla candela, pronunciando parole semplici ma cariche di intenzione. Lascia che la fiamma consumi lentamente la candela mentre visualizzi il tuo desiderio fiorire nel mondo, e poi chiudi il cerchio ringraziando la terra e gli spiriti che ti hanno accompagnat☽.
L’autunno è un sospiro dolce, quel sospiro che ti rende liber☽. E quando andrai danzando sui sentieri di foglie cadute ascolta i suoni, il vento, gli uccelli; immagina le antiche streghe accendere un falò vicino ad un albero e lascia che i loro sussurri ti guidino.

























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