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Dove danzano le streghe - congreghe, raduni e rivolte

  • Immagine del redattore: Vamy
    Vamy
  • 19 mag
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 25 mag



C’è un tempo nascosto fra le pieghe di un libro antico, in cui le streghe andavano riunendosi nel buio della notte. Era il tempo di una magia sottile che ogni anima sussurrava al vento, quando la luna splendeva con raggi argentati sopra un cielo di velluto blu. Le stelle potevano ascoltare il canto delle antenate…loro volevano solo far sentire la propria voce. Fra alberi sussurranti ed alti falò, un richiamo che vibrava in quel momento senza spazio e senza tempo. Una silenziosa e strisciante rivoluzione, che ha cambiato nei secoli l’intera storia. La rivoluzione di quelle streghe che battevano i piedi a terra, andavano oltre l’ordine costituito, tornavano alla natura per ritrovare la selvatichezza che ombre indiscrete avevano loro portato via. C’è bisogno di ritrovarsi, c’è sempre stato. La strega solitaria riscopre nuova magia nell’anima simile alla sua accanto a lei, ed ogni volta che un gruppo di streghe si incontra, un nuovo incantesimo illumina il mondo. Perché il mondo ha bisogno di streghe, ha bisogno della loro magia. C’era un tempo in cui si celebrava il sacro, insieme in cerchio, dentro un bosco di muschio e foglie cadute, quando i pianeti si allineano, le maree scalpitano, le realtà si assottigliano; un tempo in cui quel sacro si toccava, annusava, danzava, cantava. C’era un tempo, e c’è ancora; perché in questo ordine rumoroso pervaso di ansia, noia ed odio, le streghe tornano sempre in quel cerchio, insieme, per mano, a celebrare ciò che l’umanità ha perduto nel tempo. Fermati un istante…in ogni momento della tua vita puoi ascoltare una congrega di streghe che canta un inno alla magia, con quel potere che solo l’anima può custodire e donare.


✦ La magia è atto ribelle

Ogni volta che una donna ha scelto di ascoltare la propria voce interiore, danzare sotto la luna, parlare con le erbe e benedire la Terra, ha compiuto un atto sovversivo.

Per secoli, riunirsi era già sospetto. In un mondo dove tutto doveva essere controllato, la sola idea di cerchi femminili, di sorellanze silenziose e riti nella notte spaventava il potere. Perché il potere delle streghe è diverso da quello che opprime: è un potere che unisce, non comanda. Che risveglia, non addormenta.

Celebrarsi insieme era l’eresia più grande. Cantare nel bosco, un’arma. Accendere candele al ritmo della luna, una rivoluzione.

Le streghe non volevano distruggere il mondo. Volevano renderlo sacro.


✦ Congrega: un nome, una memoria

Il termine congrega deriva dal latino “con-gregare”, che significa “radunare”, “riunire”, “raccogliersi insieme”. Un’azione semplice, ma potente.

Nel Medioevo, questa parola iniziò ad assumere connotazioni oscure, legate alla paura del femminile libero. Le congreghe di streghe erano viste come minacce: gruppi notturni, sovversivi, fuori da ogni schema. Eppure, nella sua origine, una congrega era solo un cerchio di anime affini. Donne (e a volte uomini) che si cercavano per celebrare, guarire, condividere, creare.

Nel mondo anglosassone, il termine “coven” ha radici simili. Secondo alcune fonti, compare per la prima volta nei processi alle streghe scozzesi, con il significato di "assemblea", "riunione segreta". Fu Gerald Gardner, padre della Wicca moderna, a definire nel ‘900 coven come un gruppo di 13 streghe — un numero simbolico, lunare, potente.


✦ Appartenere a una congrega

Per le nostre antenate, una congrega non era solo un luogo. Era una famiglia dell’anima. Un cerchio che proteggeva, curava, insegnava. Era il modo per tramandare conoscenze quando i libri erano proibiti, per onorare la ciclicità quando il tempo era spezzato in doveri, per ricordare la sacralità quando tutto veniva profanato.

Far parte di una congrega significava non essere sole nel proprio sentire. Significava potersi specchiare negli occhi di un’altra donna e sapere di essere comprese, anche nel silenzio.

Significava avere un luogo dove il dolore si trasformava in canto, e la rabbia in rito.

Era sorellanza, resistenza, sopravvivenza.


✦ Coven famose e percorsi moderni

Nella storia magica recente, alcune congreghe sono diventate simboli potenti:

  • Il Coven di Bricket Wood: fondato da Gardner, è una delle prime congreghe Wiccan moderne. Qui nacquero molti dei rituali che oggi vengono ripresi in tutto il mondo.

  • The New York Coven of Welsh Traditional Witches: negli anni '70, ha riportato in auge pratiche legate al culto lunare e alla Dea Madre, durante il risveglio spirituale femminista.

  • Reclaiming Collective: fondato da Starhawk, unisce spiritualità, femminismo e attivismo ecologico. Una congrega che è anche una chiamata all’azione.

Oggi le congreghe sono vive in molte forme: online, nei boschi, nelle case. A volte sono rituali condivisi su Zoom, a volte cerchi attorno a un fuoco. Non importa la forma, ma l’intenzione: ritrovarsi. Celebrarsi. Resistere insieme.


E oggi…in mezzo a questo tempo nuovo eppure antichissimo, nelle radure dove i rami intrecciano segreti e la terra custodisce ogni passo, c’è chi ha deciso di ricordare. Di tornare a camminare tra le foglie, di riaccendere il fuoco sacro, di non avere paura di chiamarsi strega.


✦ SelvaLuna

SelvaLuna è una piccola congrega spontanea nata in Brianza, tra streghe che amano la natura, la magia e la ciclicità della Ruota dell’Anno. Non è un corso, non è una scuola, non c’è una guida da seguire. È un cerchio libero, dove ci si incontra all’aperto – nei boschi, tra i prati, vicino ai fuochi – per celebrare insieme le stagioni, i passaggi dell’anima, la vita che scorre.

Ogni incontro è gratuito, pensato per chi sente il richiamo selvatico del bosco e il bisogno profondo di condividere la propria spiritualità in modo semplice e vero. Non servono conoscenze particolari, solo rispetto, presenza e cuore aperto.

Ci riuniamo a ogni tappa della Ruota dell’Anno, seguendo i ritmi della natura, con rituali intuitivi fatti di parole, canti, ascolto e piccoli incanti. A volte tiriamo le carte, a volte meditiamo, a volte ridiamo forte attorno ad una tisana calda – tutto accade con naturalezza, come tra vecchie anime che si sono già incontrate altrove.

Se ti risuona, se ti senti chiamata anche solo un po’, forse sei nel posto giusto.

SelvaLuna non si pubblicizza: si trova, o ti trova.

Vieni qui, potrai conoscere meglio SelvaLuna, vedere dove ci riuniamo e quale sarà il prossimo incontro.


Raccontami il tuo atto di ribellione quotidiano, dimmi quando hai scoperto che la strega dentro di te scalciava per uscire e per tornare a ballare nei sabba notturni attorno al noce.

Quando hai capito che non eri sbagliata, ma antica. Quando hai sentito il richiamo del tamburo, del fuoco, del vento fra i rami.

Dimmi...per ogni parola, per ogni silenzio, per ogni strega che incrocia il mio sentiero.


✉️ Se vuoi continuare a camminare con me tra muschi, ricordi e incantesimi, iscriviti a Lettere dal Sottobosco.

Lì troverai storie mai raccontate, rituali dimenticati, segreti antichi e piccoli doni che non condivido altrove.

È la mia tana magica, e la porta è aperta per chi sente il richiamo.


 
 
 

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