Punto Strega
- Vamy
- 9 apr 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Sono tante le curiosità che si nascondono dietro la figura della strega. Colei che prima era padrona della propria vita, donna saggia rispettata dalla comunità, guaritrice e dispensatrice di piccole magie, diventa, dopo l’ascesa della Chiesa, soprattutto portatrice di malefici e cattiva sorte. È il caso del “nodo della strega”, una delle tante leggende metropolitane, alimentate dalla paura di un popolo medioevale al servizio di un’organizzazione clericale sempre più spietata. Ma alla fin fine, non si tratta solo di antiche superstizioni…alla fin fine, ci rendiamo conto che quelle che nacquero come dicerie, si rivelano oggi vero e proprio patrimonio di una cultura che pensiamo scomparsa, ma che in un modo o nell’altro, per fortuna e per sfortuna, fa parte delle nostre esistenze.
Secondo una credenza comune, diffusa in tutta Europa, una forma molto potente di maleficio praticata dalle streghe consisteva nel "legare" all'interno di un nodo una malattia, o una calamità di altro genere, che sarebbe passata a colui che lo avesse sciolto. Per questo motivo, un tempo, ci si atteneva con prudenza alla saggia abitudine di non raccogliere fili, corde o nastri annodati trovati per strada.
Eccezion fatta per le trecce. Trovare una treccia «danneggia la terra, la comprime, e il campo soffre per sette anni.
Difatti, slegare i nodi che una strega, spinta dalla cattiveria, aveva ricavato su una treccia di paglia, per poi abbandonarla nella proprietà vittima, porta fortuna tanto quanto trovare una moneta per strada.
Sia il nodo che la treccia, sono elementi che tornano anche nella cultura generale più recente, che ci arriva come sempre da antichissime pratiche. Come quella del nodo, che si perde nella notte dei tempi. La magia dei nodi veniva applicata già dai nostri antenati, ma magari su questo possiamo tornarci in un alto articolo. Ci tengo però a precisare una piccolissima cosa: banalmente, chi fa rituali con i sacchetti, tende a chiuderli con tre nodi. Lo stesso vale per la magia delle trecce: in Irpinia, si dice che per tenere occupata una Janara, bisogna posizionare una scopa davanti la porta: essa conterà i suoi fili e vi farà delle trecce. Ma anche su quello si può aprire un altro capitolo. Voglio concludere aggiungendo un’altra curiosità che fa parte di una quotidianità più recente. In tempi non troppo lontani durante le lezioni di economia domestica, le ragazze imparavano il punto strega, senza però che nessuna maestra sapesse spiegare perché si chiamasse così. Secondo un'antica credenza, la sua forma teneva lontane le streghe, per questo di solito veniva cucito con un filo rosso e applicato sul bordo superiore e sull'orlo dei vestiti delle persone ritenute maggiormente esposte, come bambini, spose e puerpere. Un ruolo di fondamentale importanza era ricoperto dal proprio dal nodo e dalla sagoma della croce che conteneva. La stessa efficacia era attribuita al punto croce.
Tanti gesti e pensieri moderni sono da attribuire ad antiche idee sulle streghe: la strega è una figura antica e contemporanea, storica e moderna; fa parte di noi e lo sarà per sempre.
Ispirazione: piccolo dizionario delle streghe
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